È sotto gli occhi di tutti che viviamo una crisi diffusa della genitorialità e dell’educazione, più in generale, di cui ci accorgiamo soltanto quando la cronaca ci racconta in modo drammatico di suicidi, di femminicidi e di violenze che coinvolgono gli adolescenti e le loro famiglie.
Un clamore assordante a cui seguono silenzi e un senso crescente di sottovalutazione e di assuefazione, rotto soltanto dagli interventi degli esperti, senza che ci sia però una vera e propria presa di coscienza a livello collettivo e politico.
Si avverte la fatica di mettersi in discussione, a reiventarsi come genitori e come educatori.
Le ricerche ci dicono che si allargano le distanze tra gli adolescenti e quelli che dovrebbero essere i loro riferimenti educativi, in primis la famiglia e gli insegnanti.
Il primo passo da fare di fronte a questo disagio diffuso è quello di superare la concezione emergenziale per acquisire una serenità di approccio a problemi che ci sono sempre stati anche se in forme diverse, ma soprattutto serve individuare strumenti che possono aiutare a leggere i cambiamenti e ad intervenire.
L’impegno di Agape
Il Centro Comunitario Agape, con oltre cinquanta anni di esperienza sul campo, ha incontrato: i tanti volti della genitorialità in crisi; le tante famiglie ferite da legami spezzati e disfunzionali che hanno prodotto abuso, abbandono e trascuratezza; i minori istituzionalizzati a cui è stato negato il diritto a vivere in una famiglia, dimenticati e posti in una sorta di limbo.
E ha incontrato anche donne vittime di violenza, tutte con il carico di responsabilità di provvedere da sole alla crescita ed all’educazione dei figli, spesso in solitudine, senza una rete parentale di appoggio.
Un disagio familiare che negli anni abbiamo visto estendersi e non più collegato a situazioni di povertà economica e di opportunità ma che sempre di più ha investito la cosiddetta normalità delle famiglie e dei loro figli.
Pensiamo alle dipendenze, bullismo, ritiro sociale, violenza minorile, depressione che la cronaca racconta quasi sempre in termini sensazionalistici.
Di fronte a queste nuove sfide l’impegno associativo di Agape si è modificato e, negli ultimi anni, si è deciso di investire nel sostegno alla genitorialità.
Sostegno alla genitorialità declinato attraverso l’attivazione di iniziative concrete: il Centro di ascolto per madri sole; l’affido come sostegno e accompagnamento attraverso l’attivazione di reti di famiglie solidali; l’avvio della Cooperativa Sole insieme per dare una risposta al bisogno di autonomia economica delle donne; il Consultorio per adolescenti in collaborazione con la Cooperativa Res-Omnia; la collaborazione con Save The Children per l’attivazione di spazi per promuovere il protagonismo giovanile come i progetti Alta Voce e Sottosopra.
Un nuovo impegno che chiama tanti a raccolta
Il progetto I genitori consapevolirappresenta un ulteriore tassello che sta muovendo i primi passi grazie alla ideazione e progettazione di Gianni Trudu, psicologo, socio storico dell’associazione e dei volontari del servizio civile.
Uno spazio per aiutare i genitori a vivere la loro funzione educativa senza colpevolizzarli, attraverso l’affiancamento di esperti ed il confronto con altre famiglie.
I genitori consapevoli vuole essere un piccolo seme che piantiamo, completamente gratuito, coscienti però dei suoi limiti e che serve un impegno di tutti per promuovere a livello culturale una corresponsabilità genitorialità diffusa.
Sono necessarie politiche sociali ed educative mirate, insegnanti in grado di ascoltare ed intercettare i disagi dei ragazzi, di accompagnarli ma anche di aiutarli a coltivare i loro sogni.
Accanto a questo, serve un lavoro di rete – formula abusata ma sempre valida – per costruire vere comunità educanti attraverso patti educativi tra le diverse agenzie educative.